Mistero umano nel campo della medicina psichiatrica
Discorso di Giovanni Paolo II ai membri dell’«American Psychiatric association». Autori del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM). Lunedì, 4 gennaio 1993
Signore e signori,
Mi dà un grande piacere accogliere in Vaticano i presidenti e i membri dell’American Psychiatric Association e della World Psychiatric Association, insieme con i dirigenti e i membri di altre associazioni psichiatriche e psicanalitiche degli Stati Uniti e di altri Paesi.
Questo incontro mi offre la gradita opportunità di esprimere la stima della Chiesa per i medici e per i professionisti della cura sanitaria impegnati nell’importante e delicato campo della medicina psichiatrica. I vostri pazienti sforzi di capire le condizioni di salute mentale generale e di fornire la cura per coloro che soffrono di disturbi psichici ha un immenso potenziale di utilità per gli individui e per la vita della società.
Le associazioni come la vostra servono uno scopo prezioso promuovendo alti livelli di conoscenza scientifica come pure una profonda consapevolezza dei requisiti professionali ed etici richiesti dall’esercizio della psichiatria.
Per la sua vera natura, il vostro lavoro spesso vi porta sulla soglia del mistero umano. Esso implica una sensibilità per il lavorio stesso confuso della mente e del cuore umani, e un’apertura agli interessi ultimi che danno senso alla vita delle persone. Queste sono aree della massima importanza per la Chiesa, e richiamano alla mente l’urgente bisogno di un dialogo costruttivo tra scienza e religione nell’interesse a diffondere una luce più grande sul mistero dell’uomo nella sua pienezza. La storia propria alla Chiesa dell’impegno di prendersi cura dei malati, soprattutto dei poveri e degli emarginati, è radicata nella convinzione che la persona umana è un’unità di corpo e spirito, possedendo una dignità inviolabile come l’unica fatta a immagine di Dio e chiamata al destino trascendente.
Per questa ragione, la Chiesa è convinta che nessuna adeguata stima dell’uomo o dei requisiti per il
compimento umano e il benessere psico-sociale possono essere fatti senza rispetto per la dimensione spirituale e capacità per l’auto-trascendenza dell’uomo. Soltanto trascendendo se stessi e vivendo una vita di donazione e apertura alla verità e all’amore gli individui possono raggiungere il compimento e contribuire alla costruzione di un’autentica comunità umana.
La vostra Associazione è giustamente impegnata a promuovere la dignità umana e l’inviolabilità degli individui e della loro libertà. Le basi della dignità umana devono essere ricercate nella verità sull’uomo, e nella sua libertà umana di formare i suoi istinti e le sue passioni secondo le richieste oggettive dell’ordine morale. Come suggeriscono le Scritture c’è un legame indissolubile tra l’autentica libertà e la verità (Gv 10, 47); intatti, “la libertà è pienamente valorizzata soltanto dall’accettazione della verità” (Centesimus annus, 46).
Ne segue che nessuna genuina terapia o trattamento per i disturbi psichici potranno mai essere in conflitto con l’obbligo morale del paziente di perseguire la verità e di crescere nella virtù. Questa componente morale del compito terapeutico pone grandi domande sugli psichiatri, che devono essere impegnati nel raggiungimento di un più adeguato possesso della verità delle loro proprie vite e nel dimostrare un profondo rispetto per la dignità dei loro pazienti.
Gli psichiatri devono anche sentirsi responsabili per le ramificazioni sociali del loro esercizio. Questo è vero soprattutto oggi, che sempre più chiaramente esiste una relazione tra la comparsa e l’aggravarsi di certe malattie e disturbi mentali e la crisi di valori che la società sta sperimentando. Voi e i vostri associati renderete un importante contributo al futuro della società cercando di evidenziare, alla luce di un impegno spassionato per la verità, i limiti di certi modelli della vita sociale che possono portare alla manipolazione di persone e a un malsano condizionamento della libertà umana.
Nel vostro lavoro di superare la stigmata che è stata spesso associata alla malattia mentale, di porre fine all’abuso della psichiatria per motivi ideologici, e di rafforzare la famiglia come l’unità fondamentale della società, come pure nei vostri sforzi per attirare l’attenzione della società verso i particolari bisogni dei poveri, dei senzatetto e di coloro che sono stati ingannati, voi potete essere certi dell’apprezzamento e della pronta cooperazione della Chiesa.
Il compito di curare gli altri e di assicurare loro l’equilibrio psico-sociale è veramente importante e delicato. Insieme con la conoscenza scientifica c’è bisogno di grande saggezza in coloro che dedicano se stessi a quest’opera. Assicurandovi ancora una volta della stima della Chiesa, cordialmente invoco su voi e sui membri delle vostre Associazioni le abbondanti benedizioni dell’Onnipotente Dio.