Glossario di psicologia e spiritualità
Concetti frequenti in psicologia e vita spirituale
In questo glossario di psicologia e spiritualità offriamo un elenco di concetti per comprendere meglio queste due dimensioni. Per i principali sintomi psicologici è incluso un link per una descrizione più dettagliata.
A B C D E F G I L M N O P R S T V
Affaticamento (esaurimento): è una riduzione reversibile del rendimento dopo un’eccessiva sollecitazione, con diverse cause. Si distingue tra fisico e psichico. Nell’affaticamento psichico possono esserci disturbi della percezione, dell’attenzione, della concentrazione e alterazioni dei rapporti sociali. Può rappresentare un sintomo di depressione o di altre malattie. Fino a poco tempo fa era diffuso il termine francese surmenage.
Affettività: capacità di rispondere in maniera soggettiva alla realtà esterna o interna. Include tutto il processo emozionale e, classicamente include: emozioni, sentimenti, passioni, e umore o stato affettivo basale che influisce sull’agire.
Affetto: tono emotivo della persona o, concetto generale riferito ai sentimenti o emozioni.
Allucinazione: percezione falsa o senza oggetto, a cui non corrisponde uno stimolo esterno, che può riferirsi a qualsiasi senso: olfattivo, ottico, acustico. Come sintomo psichico è un importante elemento di alcune psicosi. Con questo link si può approfondire nel concetto di Allucinazione.
Amare: atto della volontà che ha come oggetto il bene. Nel suo svolgersi spiccano il sacrificio e la donazione. Si può dire che la sua intenzionalità è infinita, perché non si placa mai fino a che non trova il Bene supremo.
Anoressia nervosa: disturbo del comportamento alimentare in cui c’è una percezione alterata dell’immagine corporea e una paura morbosa dell’obesità. Porta a mangiare poco e dimagrire pericolosamente, rifiutando di mantenere un peso corporeo ai minimi normali.
Ansia: stato emotivo spiacevole e penoso, sensazione di inquietudine e minaccia per la propria integrità fisica o morale, insicurezza, perplessità, paura di fronte a qualche pericolo reale o immaginario. Spesso si accompagna ad alterazioni fisiologiche simili a quelle causate dallo spavento: sudorazione, tachicardia, respiro corto. Può presentarsi all’improvviso (come negli attacchi di panico) o gradualmente. Con questo link si può approfondire nel concetto di Ansia.
Ansia anticipatoria o d’attesa: paura di avere un’esperienza sgradevole vista come estremamente negativa, che finisce col produrre quello che di più si tenta di evitare. Meccanismo psicologico che si trova nel momento iniziale di alcuni sintomi psichici, attraverso un circolo vizioso: paura del sintomo ⇢ amplificazione dell’ansia ⇢ presentazione del sintomo. Un esempio comune si vede nella persona che non riesce a dormire per la paura – ansia – di non poter addormentarsi.
Attaccamento: legame affettivo e forma di comportamento di una persona nei confronti di un’altra chiaramente identificata. Teoria psicologica iniziata da Bowlby e Ainsworth, secondo la quale nelle prime tappe della vita esiste una tendenza innata a ricevere vicinanza e protezione da una figura di accudimento. Il bambino la cerca per ottenere protezione, amore e calore e non soltanto nutrizione. La prima di queste figure è la madre e una volta scoperta e fatta propria questa figura, il bambino è in grado di esplorare il mondo avendo una base sicura. Quando l’attaccamento non è sicuro, appaiono dei problemi. Lo stile delle relazioni precoci di attaccamento condiziona le future relazioni del bambino con se stesso e con gli altri. Nell’adulto persistono alcune caratteristiche.
Attacco di panico: insorgenza improvvisa di ansia con sintomi fisici importanti: dolore al petto, sensazione di soffocamento, paura di morire, sudorazione, nausea, palpitazioni, tremori, ecc. Di solito durano soltanto alcuni minuti.
Attenzione: funzione psichica autonoma atta a focalizzare la coscienza su una determinata esperienza, lasciando fuori dell’attenzione altri fattori che possono distrarre. Può essere volontaria o riflessa, dispersa (come nella normale vita di relazione), concentrata o aspettante (stato di allerta). I disturbi possono essere per eccesso o per difetto.
Autodistanziamento: capacità propria della dimensione spirituale di prendere distanza da una situazione, dai condizionamenti e da se stesso. Può far ricorso all’eroismo di una scelta coraggiosa o al senso dell’umorismo.
Autonomia: capacità di agire liberamente per essere soggetto delle proprie azioni, con indipendenza da fattori esterni ed interni, che influiscono ma non determinano in modo assoluto le scelte volontarie. Porta ad assumere con responsabilità le scelte, i comportamenti e le proprie opinioni, guidati da ideali e valori.
Autorealizzazione: sviluppo e crescita autonoma di tutte le proprie capacità fisiche, psichiche e sociali. Per alcuni, come Maslow, sarebbe la fonte motivazionale più importante.
Autostima: valutazione che una persona fa di se stessa. Si forma dai primi anni di vita, attraverso processi riflessivi e l’opinione di altre persone significative (genitori, familiari, insegnanti, ecc.). Una buona autostima – volersi bene – è fondamentale per lo sviluppo individuale e la vita in società e cresce con il servizio ad altri. Per un cristiano si basa molto nel sapersi figli di Dio.
Autotrascendenza: capacità propria ed essenziale della dimensione spirituale. Vuol dire uscire da sé per andare verso il senso o i valori che danno significato e sostegno alla propria esistenza; oppure verso Dio e gli altri.
Bipolare: aggettivo che indica una fluttuazione dell’umore in senso positivo e negativo, mania e depressione; vedi psicosi maniaco-depressiva o disturbo bipolare. Con questo link si può approfondire nel concetto di Bipolarità.
Borderline: disturbo di personalità caratterizzato da instabilità dell’immagine di sé, dell’umore, del comportamento e delle relazioni interpersonali. I pazienti affetti da questo disturbo sono in prevalenza donne. Sono impulsivi e ambivalenti. Alternano depressione e rabbia e hanno cambiamenti drastici e frequenti nella visione di loro stessi, del mondo e degli altri.
Bulimia nervosa: disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate compulsive, seguite da sforzi per compensare.
Carattere: aspetti del modo d’essere acquistati sotto l’influsso di fattori esterni, quali programmi educativi, formazione, successi, interazione sociale e condizionamenti socio-culturali.
Ciclotimia: fluttuazione dello stato dell’umore, tra ipomaniacale e depresso lieve; può costituire un disturbo cronico specifico, in cui i cicli sono alternati regolarmente in periodi di pochi giorni.
Cognitivismo (Psicologia cognitiva): corrente di pensiero legata anche a una forma di psicoterapia che nasce negli Stati Uniti come reazione al comportamentismo, negli anni 60 del secolo scorso. Si studiano i processi cognitivi, che sono la percezione, l’attenzione, la memoria, il linguaggio, il pensiero, l’immaginazione, ecc., che erano stati esclusi nello studio sperimentale del comportamentismo.
Collera (rabbia): emozione umana frequente, violenta e immediata, correlata con la passione dell’ira. È una risposta difensiva quando la persona si sente disprezzata, danneggiata, minacciata, tradita. Si accompagna a manifestazioni somatiche, quali l’accelerazione del polso, la bocca secca, la tensione muscolare, il parlare ad alta voce, ecc. L’odio è come una forma cronica di collera.
Colpa: soggettivamente – come senso di colpa – è il sentimento spiacevole riguardo a qualcosa che si pensa di aver fatto in conflitto con la propria coscienza morale; può essere fondata o infondata. Oggettivamente è una qualità o la capacità che ha l’uomo di essere imputabile di un delitto, di riconoscerlo e di spiegarlo con responsabilità. Questa capacità dà luogo a due atteggiamenti possibili: il rimorso o vergogna per quello che si è fatto, che può portare, se non viene superato, alla disperazione; e il pentimento o pena per il danno causato ad un altro, o per aver violato una legge o un valore che porta a chiedere perdono, alla riconciliazione o ad un sereno riconoscimento dell’errore con il proposito di non tornare a farlo e riparare in qualche modo il danno fatto. Il pentimento di un cristiano di fronte al male morale, al peccato, lo muove a chiedere perdono a Dio tramite la confessione sacramentale. Nelle patologie psichiche più gravi la colpa viene annullata o esagerata.
Comportamentismo: o behaviorismo del sostantivo behavior (comportamento), è un orientamento di pensiero psicologico e corrente di psicoterapia nato all’inizio del secolo XX, principalmente negli Stati Uniti, grazie a John B. Watson. La genesi e la persistenza degli atteggiamenti, anche quelli anomali, si spiega esclusivamente con il metodo sperimentale, la fisiologia e la neurofisiologia.
Compulsione: comportamenti ripetitivi causati da idee dominanti e persistenti (ossessive), che il soggetto non riesce a fermare benché li consideri esagerati o irrealistici. L’azione compulsiva ottiene una diminuzione iniziale dell’ansia che il pensiero ossessivo provoca, e per questo si rinforza o tende a ripetersi. Con questo link si può approfondire nel concettto di Compulsione.
Coscienza (morale): luce interna che illumina o voce che guida i processi cognitivi ed emozionali secondo principi morali e norme di comportamento. Giudizio della ragione che permette di conoscere la qualità morale – bontà o malizia – delle scelte o atti concreti che si stanno svolgendo o si stanno per fare. È inoltre una capacità intuitiva di scoprire il significato nascosto unico e singolare di ogni situazione.
Coscienza (psicologica): conoscenza di qualcosa che è nel momento presente, hic et nunc. Si possono considerare tre aspetti: la vigilanza, come una forma di attenzione diffusa all’ambiente circostante; alcuni disturbi sono: letargia, stupore, coma (nel quale il soggetto non è risvegliabile con stimoli esterni), stati confusionali. In secondo luogo, la coscienza in senso stretto o consapevolezza di se stessi e dell’ambiente, con tutti i fenomeni psichici, in un istante preciso (si può alterare nella quantità o qualità; alcuni esempi sono: stato confusionale acuto, epilessia temporale, amnesia dissociativa, disturbi schizofrenici). Terza, la coscienza dell’Io: capacità di distinguere l’Io dal non Io e dall’ambiente che lo circonda.
Counseling: (da “consigliare”) forma di aiuto professionale simile alla psicoterapia, ma di breve durata e con indicazioni più ampie che includono l’ambito didattico. I fondamenti teorici sono molteplici, come nelle psicoterapie. Il counselor parlerà più di “problemi”, che di “malattie”; esistono consiglieri matrimoniali, sociali, esperti in università o aziende, ecc. C’è una difficoltà nel distinguere i compiti dei consiglieri da quelli degli psicoterapeuti
Cuore: centro o nucleo più profondo della persona umana, è la sede dei sentimenti, fonte d’intuizione, di conoscenza vera del senso che non si può raggiungere se non con la saggezza del cuore. Da qui la frase «il cuore ha le sue ragioni che la ragione non può capire» (Blaise Pascal). Nel cuore è presente la legge naturale, rivelata da Dio perché non tutti riuscivano a leggerla, è la dimora di Dio, il luogo della decisione, il luogo della verità.
Deficit attenzionale (disturbo dell’attenzione): malattia che si manifesta come mancanza di attenzione focalizzata su un compito, ingiustificata, persistente e frequente, con un comportamento impulsivo. Si associa con frequenza all’iperattività motoria (bambino ipercinetico). Inizia nell’infanzia e può persistere nell’età adulta
Delirio: alterazione del contenuto del pensiero, che consiste nella formulazione di idee erronee che colpiscono l’evidenza – oggettivamente non verificabili –, non giustificate dal retroterra culturale della persona e sostenute con straordinaria convinzione e certezza soggettiva, senza lasciare spazio alla critica. Può essere lucido, in soggetti con normale stato di coscienza; o confuso (in stati febbrili, tossici o alterazioni metaboliche). Può avere molti contenuti, ad esempio deliri di persecuzione (che sono i più comuni), di trasformazione, religiosi o mistici, depressivi, di grandezza, di gelosia. Con questo link si può approfondire nel concetto di Delirio.
Demenza: condizione clinica in cui c’è un decadimento dell’intelletto, della memoria e di altri processi cognitivi. Solitamente si presenta in età avanzata e ha un decorso progressivo. La più frequente, di causa degenerativa, è la malattia di Alzheimer.
Depressione: alterazione del tono dell’umore, malattia caratterizzata da sintomi quali umore depresso, perdita di interessi e di iniziativa, rallentamento psicomotorio, pessimismo, indecisione, sentimenti di colpa, ecc. Si distingue dalla normale tristezza perché è eccessivamente intensa o va oltre quanto sarebbe da aspettarsi da un fatto esterno e perché causa una marcata compromissione delle funzioni fisiche, sociali e della capacità lavorativa. Con questo link si può approfondire nel concetto di Depressione.
Determinismo: in psicologia, attribuire soltanto un tipo di causalità fisica, biologica e sociale ai fenomeni psichici, con esclusione di altre dimensioni e fattori causali, e della libertà.
Dipendenza da sostanze: urgente bisogno di una sostanza (alcool, droghe) che porta al consumo sfrenato. Può essere psicologica, con sensazione di soddisfazione e desiderio di ripetere l’esperienza ottenuta con la sostanza e forte disagio nel non averla; o fisica, con l’adattamento fisiologico alla sostanza che si manifesta con una sindrome da sospensione o astinenza. Con questo link si può approfondie nel concetto di Dipendenza.
Direzione spirituale: accompagnamento, aiuto e guida di altri nel cammino verso una più approfondita conoscenza, incontro e amore di Dio.
Distimia: stato dell’umore cronicamente depresso (non episodico, come nella depressione maggiore). È come una forma di depressione cronica, di solito di minore intensità.
Disturbo di personalità: comportamenti e tratti di personalità costanti e rigidi (non soltanto adattativi e transitori), che si discostano dalle aspettative della cultura normale dell’individuo e causano sofferenza: una personalità malata soffre e fa soffrire. Malattia psichica che esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta.
Doppia vita: agire contro i propri ideali o la forma di esistenza liberamente scelta; incoerenza che porta alla frattura dell’Io.
DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders): manuale di classificazione delle malattie mentali in un sistema ideato dalla American Psychiatric Association (APA). Si basa su sintomi e segni osservabili e descrivibili, è il più utilizzato e sono state introdotte molte variazioni dalla sua prima edizione del 1952, fino alla quinta del 2103.
Egocentrismo: tendenza della persona a riferire tutto a sé, con incapacità di adattarsi o accettare il punto di vista degli altri. È caratteristico dei bambini da quattro a sei anni, ma decresce con lo sviluppo. Negli adulti si vede nella personalità immatura che cerca di mettere al centro di tutto e di tutti il proprio Io.
Ego-distonico: aggettivo che si usa per indicare una situazione esterna o intrapsichica vissuta dal soggetto con disagio e sofferenza, come un ostacolo per lo sviluppo personale. Il contrario è ego-sintonico.
Emozione: esperienza psicologica o stato dell’Io di fronte alla percezione di una situazione o di un oggetto; ha manifestazioni fisiologiche e una consapevolezza di attrazione o repulsione, con una forte spinta all’azione (proviene dal latino e movere o muovere verso l’esterno).
Epilessia: malattia non psichica ma neurologica, recidiva e caratterizzata da episodi di disturbi della funzione cerebrale con crisi improvvise di alterazione di coscienza, per una scarica elettrica eccessiva dei neuroni del cervello; possono esserci sintomi di attività motoria, degli organi di senso o comportamenti anomali. Le cause sono molteplici.
Esame di coscienza: valutazione del proprio agire, con particolare attenzione al mondo interiore e all’adeguazione o meno con i propri ideali. Nella vita cristiana, può essere la riflessione sulla propria vita – o più comunemente su un periodo di essa – per scoprire, con la luce della grazia, quali cose sono state fatte male, quali sono state fatte bene o quali avrebbero potuto essere fatte meglio riguardo a Dio e agli altri.
Euforia: condizione mentale nella quale la persona esperimenta intense sensazioni di benessere, gioia e felicità che la fanno sentirsi al massimo delle proprie capacità. Quando è esagerata è sintomo di mania. Sentirsi troppo bene, un ottimismo esagerato, può essere anche segno d’intossicazione, di alcuni stati febbrili, e di altre malattie come la schizofrenia o il disturbo bipolare.
Fenomenologia: metodo filosofico che si sforza di scoprire e di descrivere il fenomeno, ciò che viene dato immediatamente alla coscienza (scienza della coscienza). È fondamentalmente un metodo riflessivo che si occupa degli oggetti in quanto dati. Alcuni filosofi che seguono questo indirizzo sono Brentano, che studia l’intenzionalità e rimane in un mondo intrapsichico; Husserl, che elabora il metodo fenomenologico come descrizione filosofica di vissuti e torna all’essenza delle cose; e Scheler che supera il soggettivismo dei suoi predecessori e dà un ampio spazio allo spirito umano e ai valori oggettivi.
Fobia: ansia intensa persistente, irrealistica, collegata a situazioni o stimoli esterni, che porta la persona a evitarli; ad esempio, l’agorafobia è l’ansia di fronte a luoghi in cui si può rimanere senza una via di fuga.
Gelosia: reazione di paura di fronte alla possibilità, presunta o reale, di perdere una persona vicina. Può darsi tra i coniugi come ansia per un possibile tradimento. La gelosia non ragionevole è frequente segno di disturbi di personalità o delirio.
Grazia di Dio: concetto fondamentale della vita cristiana. Dono di Dio, soprannaturale e gratuito, che ci fa partecipare alla vita divina. Ci viene dato principalmente tramite i sacramenti, iniziando dal battesimo che ci rende figli di Dio. Forza misteriosa ed efficace senza la quale il cristiano non può raggiungere la sua realizzazione: la santità. Muove rispettando la libertà, con la soavità dell’amore e arriva fino al più profondo della persona: l’unica barriera è la nostra volontà cosciente che può non lasciarla entrare tramite il peccato. Può essere conosciuta soltanto attraverso la fede, ma i benefici di Dio nella nostra vita e nella vita dei santi ci offre una garanzia della sua azione. Raggiunge sempre chi la chiede con umiltà.
ICD (International Classification of Diseases): sistema di classificazione delle malattie psichiche ideato dalla World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità). Si basa su sintomi e segni osservabili e descrivibili. L’ultima versione è del 1993 (ICD-10), modificata nel 1996 e simile al DSM.
Impulsività: tratto che fa agire immediatamente, senza resistere, di fronte a stimoli esterni o dell’affettività e può portare a commettere atti nocivi contro se stessi o contro gli altri, senza riflettere sulle conseguenze.
Inconscio: insieme di esperienze, ricordi, emozioni, motivazioni istintuali che appartengono all’esistenza dell’individuo e non sono disponibili all’immediata revisione da parte del soggetto né all’evocazione della memoria ma rimangono in luoghi della mente non ben definiti. Per la psicoanalisi, l’inconscio è un ambito chiave dell’essere umano in cui si trovano conflitti, colpe, desideri e pensieri rimossi dalla coscienza, come meccanismo di difesa: qui si trovano le cause delle malattie psichiche. Il contenuto di questo inconscio varia a seconda della scuola.
Incubo: sogni terrificanti più frequenti in qualche periodo dell’infanzia. Si presentano soprattutto nella tappa di sonno più leggero, chiamata REM (rapid eyes movements). Aumentano nei periodi di stress o in seguito a traumi psichici; vedi parasonnia. Con questo link si può appronfodire nel concetto di Incubo.
Insicurezza: tratto di personalità di chi vuole essere completamente certo delle proprie scelte e di tutto quello che fa, con il risultato di ritardare decisioni e sentirsi con frequenza in preda all’ansia per il futuro.
Insight: termine adoperato in psicologia per indicare il processo d’apprendimento personale – o del paziente – su se stesso, la propria idiosincrasia, lo sviluppo dell’auto-coscienza, la percezione di come uno appare di fronte agli altri.
Insonnia: difficoltà nell’addormentamento o nel mantenimento del sonno, o nel risveglio precoce, oppure sensazione di mancato riposo dopo il sonno. Con questo link si può appronfodire nel concetto di Insonnia.
Intelligenza: facoltà che, facendo uso di tutte le risorse disponibili, permette di riconoscere e risolvere i problemi nuovi che l’esistenza presenta. Soltanto l’essere umano ha l’intelligenza in senso proprio perché, oltre a muoversi verso un fine con una motivazione chiara, può fare delle astrazioni, cogliere l’universale. L’animale si muove sempre in una situazione concreta, senza separarsi da essa. Può essere quantificata in un quoziente intellettivo (QI). Alcuni disturbi sono il ritardo mentale e le demenze.
Intenzionalità: caratteristica di alcuni fenomeni psichici di tendere verso un oggetto esterno. Con Brentano diventa un concetto basilare in psicologia. È presente nella percezione – come rappresentazione –, nel sentimento – come accettazione di quella rappresentazione –, e nel ricordo.
Intenzione paradossa: tecnica della Logoterapia che si rivolge a contrastare l’ansia anticipata o la paura della ripetizione, che ogni sintomo provoca, formando un circolo vizioso. Si serve della capacità umana di autodistanziamento e consiste nel ricorrere a frasi o argomenti paradossalmente contrari a quello che si teme di più.
Iperriflessione: esagerazione della capacità di esaminare il mondo interiore. Il soggetto, invece di uscire da sé mettendo in atto la sua capacità di autotrascendenza, si chiude nel proprio Io: guarda soltanto dentro di sé, ai propri limiti, sintomi, progetti, i problemi più insignificanti diventano insuperabili.
Iperintenzione: intenzionalità indirizzata verso se stessi, verso una ricerca di soddisfazioni che non considera l’esistenza delle altre persone. Come sarebbe patologico prestare molta attenzione alle funzioni fisiologiche, quali il battito del cuore, i movimenti intestinali, ecc., così è patologica anche l’eccessiva preoccupazione per l’attività mentale.
Ipnosi: tecnica con la quale si porta la persona ad uno stato simile al sogno, in cui c’è l’alterazione della coscienza e della memoria, l’aumento della sensibilità alla suggestione e la presenza di reazioni e rappresentazioni insolite. Si ottiene tramite la fissazione concentrata e prolungata su un determinato oggetto, visivo o verbale, con l’esclusione di qualsiasi altro stimolo.
Ipocondria: preoccupazione eccessiva per le funzioni corporee e paura di contrarre o di avere una malattia. Il nome viene dalla localizzazione anatomica nell’ipocondrio degli organi che con frequenza vengono indicati come malati: fegato e stomaco.
Ipomania: vedi mania.
Isteria: sotto questo nome si accomunavano diverse patologie con un meccanismo comune di conversione, cioè sintomi fisici o psichici imitati in modo appariscente. Si distinguevano l’isteria di conversione con manifestazioni motorie, sensitive, sensoriali e viscerali e l’isteria dissociativa, in cui ci sono fenomeni complessi di amnesie, doppia personalità, ecc. Esiste anche un’isteria di massa (o epidemica) in cui un gruppo di persone entra in allarme per un problema (es. un avvelenamento sospetto dell’aria o dell’acqua) e sviluppa sintomi simili a coloro che per primi li hanno avuti. Oggi non si usa come concetto medico e si parla di sintomi somatici e altri disturbi, come il disturbo di conversione.
Istinti: principi innati della condotta animale, stereotipata e specifica, che si scatena di fronte ad uno stimolo interno o esterno. Non si riesce a trovare una spiegazione che sia solo fisico chimica o biologica. Determinano comportamenti complessi, adattativi all’ambiente, orientati verso un fine. Sono la fonte motivazionale propria degli animali.
Istrionico (disturbo di personalità): persone con tendenza a drammatizzare le loro emozioni e sentimenti (iperemotività) e le relazioni interpersonali. Sono impulsive, seducenti e ricercano costantemente l’attenzione.
Libertà: capacità specificamente umana, legata alla volontà di poter scegliere, di poter dire di sì o di no di fronte a quello che si presenta o di poter accettare con dignità, autonomamente, qualcosa d’inevitabile che il destino ci propone. Nell’essere umano è sempre relativa.
Libido: vedi Psicoanalisi.
Logoterapia: metodo psicoterapeutico fondato da Frankl che studia la motivazione umana, in particolare la domanda sul senso della propria vita. Cerca d’includere il Logos – il senso e i valori – nella psicoterapia. Come tecniche, adopera basilarmente l’intenzione paradossa e la dereflessione. È anche una corrente di pensiero psicologico umanista che poggia su tre pilastri: la vita intera e tutte le circostanze hanno un senso, ognuno ha una volontà di senso e l’uomo è libero di scegliere con responsabilità il proprio cammino per vivere e per morire.
Malattia organica: disturbo o processo anomalo che nella sua causa iniziale o nelle conseguenze finali si manifesta come un difetto negli organi del corpo o di qualsiasi funzione fisiologica dell’organismo vivente (es. il diabete, il cancro, la meningite).
Malattia psichica (o mentale): malattia che si manifesta soprattutto nell’agire umano e nelle funzioni legate alla sfera psico-spirituale (sentimenti, pensieri, atteggiamenti), la cui causa esatta non si conosce.
Mania: stato d’animo anomalo con tono dell’umore eccessivamente euforico, tendenza a parlare velocemente, eccitamento psicomotorio, ipervalutazione di sé e delle proprie capacità, che porta alla dispersione dietro mille interessi, all’ottimismo ingiustificato, a prendere numerose iniziative. È un segno clinico opposto alla depressione e il sintomo chiave nel disturbo bipolare. Si parla d’ipomania quando c’è la stessa sintomatologia in misura minore o in maniera attenuata e di solito non impedisce la vita normale del soggetto ma può predisporlo a episodi più gravi. Con questo link si può approfondire nel concetto di Mania
Maturità: vedi personalità matura.
Meccanismi di difesa: processi psicologici automatici inconsci innescati da conflitti emotivi e minacce provenienti da fonti esterne e interne; proteggono l’individuo contro l’ansia; si conoscono anche come strategie di coping (affrontamento). Comportano un certo autoinganno o distorsione della realtà. Possono essere adattativi o disadattativi.
Megalomania: idee deliranti di grandezza, quali aver fatto una scoperta molto importante o avere un grande talento. È un sottotipo del disturbo delirante.
Memoria: magazzino delle informazioni e capacità di riprodurre un’esperienza passata. Secondo il tempo di conservazione si distingue la memoria immediata (meno di un secondo), la memoria a breve termine (pochi minuti), la memoria a lungo termine (può durare tutta la vita). Alcuni disturbi sono: l’ipermnesia dei soggetti molto intelligenti o transitoria negli stati maniacali, l’amnesia che può essere anterograda o retrograda.
Narcisista: tipo di tratto o disturbo di personalità caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia.
Neuroni specchio (mirror neurons): sistema di neuroni – cellule del sistema nervoso – presente probabilmente fin dalla nascita, che permette di afferrare immediatamente e intuitivamente l’intenzionalità delle azioni compiute da un membro della propria specie.
Nevrosi: in una suddivisione per lungo tempo adoperata – oggi meno usata – tra nevrosi e psicosi, le nevrosi sono le malattie psichiche in cui il rapporto con la realtà è mantenuto e la persona è consapevole della natura morbosa di certi sintomi.
Omeostasi: in fisiologia è l’insieme di azioni responsabili di mantenere la costanza in determinati parametri, come la temperatura corporea, la quantità di glucosio nel sangue, ecc. In psicologia è un modo di vedere l’uomo come un organismo che cerca il proprio equilibrio, la sua omeostasi, senza altre forme di motivazioni; è ciò che accade, in misure diverse, nelle psicologie della Gestalt (totalità o struttura) e nelle tendenze psicoanalitiche.
Omosessualità: attrazione sessuale esclusiva o predominante verso persone del medesimo sesso, la cui genesi psicologica non è del tutto chiara; influiscono, in misura differente secondo i casi, fattori ereditari, l’educazione, la volontà e i vizi acquisiti. Gli atti omosessuali sono contro la funzione specifica assegnata dalla natura agli organi sessuali e non riescono ad essere espressione di vero amore.
Ossessione: alterazione nella forma del pensiero che si vede invaso da idee irrazionali e ripetitive, percepite dal soggetto come proprie ma assurde. Il contenuto è molteplice; si può associare alle compulsioni. Con questo link si può approfondire nel concettto di Ossessione
Panico: vedi attacchi di panico.
Paranoia: tratto o disturbo di personalità in cui c’è marcata sfiducia e sospettosità nei confronti degli altri e un’illusione di persecuzione.
Parasonnie: manifestazioni episodiche legate ad alcune fasi del sonno, frequenti nell’infanzia e che non corrispondono ad una particolare patologia psichica: sonnambulismo, le paure del bambino, l’incubo, l’enuresi (perdita delle urine durante il sonno), sonniloquio (parlare di notte) e bruxismo (stringere troppo i denti). La persistenza o comparsa in età adulta può essere favorita da qualche problema psicologico o neurologico. Con questo link si può appronfodire nel concetto di Parasonnie.
Passioni: affetto vivissimo per una persona o cosa che spinge costantemente verso o contro di esse. Alcuni sentimenti si possono trasformare in passione con l’aumentare dell’intensità: amore, odio, gelosia. Se si tratta di beni, la reazione è l’amore (compiacenza); se questo bene è presente al soggetto, a questa passione si aggiunge la gioia del suo possesso; se non è presente, c’è il desiderio di possederlo (speranza o disperazione). Se si tratta di mali abbiamo l’odio (ripugnanza), se sono presenti al soggetto, si aggiunge la tristezza o l’ira, quando non sono presenti c’è l’avversione (audacia o timore).
Pensiero (come capacità di pensare): capacità psichica esclusivamente umana che permette la valutazione della realtà, astrarre e riflettere. I disturbi possono riguardare la forma o il contenuto. Disturbi della forma sono l’accelerazione o la fuga delle idee (necessità di parlare, come nella mania), inibizione o difficoltà e lentezza nel processo delle idee (ad esempio nella depressione), circostanzialità o incapacità di distinguere i dettagli del pensiero centrale, perseveranza o ripetizione di parole e di idee enunciate poco prima, il concretismo: riduzione o assenza di capacità di operare astrazioni o generalizzazioni (difficoltà ad interpretare dei proverbi), il pensiero dissociato che appare bizzarro e incomprensibile (tipico della schizofrenia), l’illogicità: anch’essa tipica della schizofrenia e il pensiero ossessivo o anancastico con idee ripetitive. Disturbi del contenuto sono l’idea prevalente, che è sempre presente al soggetto ma rimane criticabile e il delirio.
Percezione: funzione psichica che rende l’individuo consapevole dell’ambiente. Organizza le sensazioni provenienti dalla stimolazione degli organi di senso e le integra con l’esperienza. Possono esserci due tipi di alterazioni: le distorsioni della percezione o illusioni, in cui si deformano i dati percepiti e le false percezioni.
Perfezionismo: modo di essere in cui si cerca ad ogni costo di fare le cose in maniera impeccabile. Può avere le sue radici nella superbia, come fare le cose bene per amore di noi stessi o può essere un tratto del carattere molto legato alla personalità. Porta alla frustrazione perché non si raggiungono gli obiettivi aspettati, e alla paralisi dell’attività per paura di fare le cose sbagliate.
Personalità: concetto che proviene dal latino medievale personalitas e definisce un soggetto di fronte agli altri e di fronte a se stesso. È un’organizzazione dinamica, il modo di essere di ognuno che si va conformando stabilmente nel corso della vita, con un flusso di esperienze che vanno e vengono dalla coscienza all’inconscio.
Personalità cristiana: modo d’essere di coloro che, nel processo per divenire più umani, più se stessi, cercano di somigliare ogni giorno di più ad un Modello, Cristo.
Personalità matura: meta della persona che trova stabilità, capacità di adattarsi, serenità e dominio di sé nel suo sviluppo. Si può maturare sempre più perché sono molti gli aspetti suscettibili di crescita durante tutta la vita. C’è una maturità intrapsichica, come la conoscenza e il giudizio oggettivo sulla realtà personale e l’accettazione realistica di se stessi. Una maturità affettiva, nell’atteggiamento di equilibrio e di controllo dei propri stati d’animo, di dominio della ragione sulla sensibilità, della buona tolleranza alla frustrazione, di responsabilità. E una maturità sociale, o relazionale intesa come capacità d’amare e di essere con gli altri.
Psichiatria: parte della medicina che si occupa del riconoscimento e della terapia delle malattie psichiche o mentali.
Psicoanalisi: corrente teorica di psicologia e metodo di psicoterapia ideato da Freud. Iniziò come un sistema terapeutico e si è sviluppato in una teoria della personalità e della condotta umana normale e patologica. Considera la vita psichica come un costante scambio d’energia sessuale conosciuta come libido. La principale fonte di ogni fenomeno mentale sta nell’inconscio, in cui si trovano gli istinti, le pulsioni e i ricordi, i desideri o le immagini che sono stati repressi. Così si spiega la genesi delle malattie mentali. Il metodo è un’analisi soprattutto dei conflitti avvenuti nell’infanzia.
Psicofarmaco: nome dei medicinali specifici per la cura delle malattie mentali o della sintomatologia psichica.
Psicologia: studio scientifico di meccanismi e manifestazioni dei processi mentali.
Psicologia clinica: specialità della psicologia applicata con fini terapeutici.
Psicologia della religione: ramo della psicologia che prende in considerazione comportamenti e atteggiamenti qualificati come religiosi. Non indaga sulla verità delle credenze ma sulla base umana in cui compare il fenomeno della tendenza verso il sacro: la fede e la pratica di fede.
Psicologismo: riduzionismo nello studio dell’essere umano, che considera la dimensione psichica come unica o la più importante. Si escludono gli aspetti o riferimenti intenzionali trascendenti dell’atto spirituale.
Psicologo: chi si occupa professionalmente dello studio dei fenomeni psichici, e degli atteggiamenti ad essi connessi.
Psicopatologia: studio delle alterazioni delle funzioni psichiche (percezione, pensiero, attenzione, coscienza, memoria, intelligenza, affettività, istintività). S’interessa dell’esperienza soggettiva dei pazienti e dei comportamenti ad essa conseguenti.
Psicosi: disturbi mentali nei quali c’è una profonda frattura o perdita di contatto con la realtà, che impedisce alla persona una adeguata valutazione del mondo reale. Due sintomi fondamentali sono il delirio e le allucinazioni. Con questo link si può approfondire nel concetto di Psicosi.
Psicosi maniaco depressiva (oggi chiamata disturbo bipolare): malattia psichica comune caratterizzata da variazioni importanti dello stato dell’umore, tra mania e depressione.
Psicosomatico: termine utilizzato per riferirsi alla presenza di alterazioni o sintomi fisici che sono causati principalmente da fattori psicologici.
Psicoterapeuta: persona che conduce le sessioni di psicoterapia. Può essere medico, psicologo o un altro professionista con un’abilitazione particolare e specifica.
Psicoterapia: terapia di una malattia o sintomo psichico con mezzi psicologici. Ci sono molte correnti con un fondamento antropologico diverso.
Religiosità: aspirazione profonda dell’uomo verso qualcuno al di fuori di sé, verso l’assoluto, l’infinito, che dia senso alla sua esistenza. Può portare a scoprire che la vita è una missione e a mettersi in relazione con colui che dà la missione, con la divinità; può far capire la limitazione umana e cercare il creatore. È la base sulla quale può comparire e svilupparsi la fede soprannaturale.
Responsabilità: capacità essenziale dell’essere umano di dare risposta o rendere conto di quanto si fa; implica l’esistenza della libertà. Comporta sapere e sentire come propri i pensieri le decisioni, le azioni, ecc. che si mettono in atto.
Rimozione (o repressione): vedi inconscio e psicoanalisi.
Sacrificio: capacità di offrire a qualcuno il dolore, la sofferenza di ogni tipo, liberamente e per amore, dandogli un senso.
Salute: stato di benessere o di giusta adeguazione della persona con sé stessa, con gli altri e con l’ambiente in generale, nell’armonia e integrazione delle sue dimensioni fisiche, psichiche e sociali. In senso più ampio, si potrebbe includere la dimensione spirituale.
Salute mentale: stato di benessere psichico che permette all’individuo di agire e di relazionarsi con altri in modo adeguato.
Schizofrenia: disturbo mentale in cui, nelle fasi acute, si ha la perdita del contatto con la realtà, le allucinazioni (percezioni false), i deliri (convinzioni erronee), le anomalie di pensiero, l’alterazione dell’affettività, la riduzione motivazionale e i disturbi nel funzionamento sociale e lavorativo. La causa specifica rimane sconosciuta, ma la base è biologica.
Scrupoli: dal latino scrupulus (piccolo sasso appuntito) è il timore o l’ansia di fronte ad azioni fatte o da fare, perché si considerano contro la morale o peccati, mentre in realtà non lo sono; o il dubbio persistente, senza motivi logici, di non essere stato perdonato, dopo aver confessato qualche mancanza morale. Si possono confondere con l’ossessione di contenuto morale.
Senso dell’umorismo: capacità umana in relazione con l’autodistanziamento, che permette il separarsi dalle situazioni, dalle persone e da se stessi in ogni momento e ridere. Presuppone la capacità di astrazione, di cogliere il senso inaspettato di un evento.
Senso della vita: significato di ogni esistenza umana con tutte le sue circostanze particolari che la rendono unica e irrepetibile. La domanda sul senso è essenziale per l’essere umano e soltanto lui la formula, soltanto lui ha una volontà di senso, con le sue varianti: chi sono? da dove vengo? dove vado?
Segno: fenomeno anormale che il medico riconosce nel malato, il quale può esserne cosciente o meno (es. pressione arteriosa alta, movimenti anormali, parlare rapidamente). Si differenzia dai sintomi e insieme ad essi permette al medico di arrivare alla diagnosi o per lo meno di sospettarla.
Sindrome: insieme di sintomi e segni che tipicamente concorrono nello stesso tempo in un certo tipo di malattie differenti o costituiscono una malattia conosciuta come tale (es. S. del tunnel carpale, S. di Down, S. delle gambe senza riposo; la depressione, come altre, può essere un sintomo o una sindrome).
Sintomo: fenomeno particolare provocato dallo stato di malattia che lo stesso malato percepisce e racconta al medico (es. dolore al torace, mal di testa, tristezza).
Sogni: rappresentazioni mentali più o meno vivide di situazioni, immagini, ecc. Sono conseguenza dell’attività mentale compiuta durante il sonno. Di solito sono simbolici e a volte prendono forma di una storia coerente, ma con frequenza sono disordinati e contraddittori. Possono essere in relazione agli avvenimenti del giorno precedente, anche se questi non hanno avuto nessuna importanza. Possono dare informazioni sullo stato psicologico della persona o di un bisogno di quel momento: ad esempio una persona che ha sete può sognare un bicchiere d’acqua. Implicano delle emozioni e sensazioni di piacere o sgradevoli. Questi ultimi si chiamano incubi, che saranno più frequenti nelle persone angosciate. Con questo link si può appronfodire nel concetto di Sogni.
Somatizzazione: presenza di sintomi diversi provenienti da qualsiasi organo ma che sembrano essere in qualche modo correlati con eventi psichici stressanti. La somatizzazione può arrivare a produrre una sindrome conversiva, ad esempio una paralisi che non ha basi in un danno neurologico ma in un disturbo psichico.
Stress: risposta non specifica di fronte agli stimoli, situazioni o eventi, che in qualche modo mettono alla prova le nostre capacità fisiche o psichiche. Può essere eccessivo e provocare uno squilibrio organico o psichico.
Suicidio: provocare intenzionalmente la propria morte. Il suicidio o il tentativo di suicidio non sempre, ma con molta frequenza, è segno di malattia mentale.
Temperamento: insieme di caratteristiche del nostro modo d’essere che hanno soprattutto un’origine congenita. Sono qualità sviluppate fin dalla nascita, molte delle quali sono ereditate.
Tendenze: inclinazioni naturali dell’essere umano ad agire in un certo modo che, a differenza degli istinti animali, vengono seguite solo quando si conosce l’oggetto. Sono sotto il dominio dell’intelligenza e la volontà, e quindi diventano obiettivi da raggiungere. L’essere umano, per la sua spiritualità, può conoscere il suo fine e ordinare a esso tutti i suoi atti. In psicologia si parla di tendenza all’azione e al godimento, istinto di conservazione, tendenza all’egoismo, desiderio di potere e di stima, tendenza all’amore di benevolenza e alla creatività.
Terapia cognitiva: forma di psicoterapia direttiva, che considera dietro molte patologie psichiche una disfunzione primaria dell’apparato cognitivo, non come causa ma come meccanismo. Lo scopo è aiutare il paziente a scoprire le convinzioni sbagliate o illogiche, e sostituirle con credenze più ragionevoli.
Test psicologici: strumenti di valutazione scientifica che cercano di misurare obiettivamente, con il metodo sperimentale, le caratteristiche dell’attività psichica e della personalità. Hanno modalità molto diverse.
Tic: movimenti involontari, rapidi e brevi, in una determinata zona muscolare. Possono essere semplici o complessi; i più semplici, come l’ammiccare, possono apparire nell’infanzia o più tardi e riflettere nervosismo, ma regrediscono in modo spontaneo o con un ansiolitico in poco tempo. Altri tic più complessi e multipli si vedono in una malattia neurologica ereditaria chiamata Sindrome di Gilles de la Tourette, nella quale possono esserci anche dei tic vocali: dai sospiri, colpi di tosse, grida, fino a dire parole o frasi a voce alta in modo compulsivo. I tic aumentano con l’ansia.
Tossicodipendenza: uso continuato di sostanze psicoattive, malgrado si presentino diversi problemi; si fa di solito per provare emozioni forti, come nel caso degli stimolanti o allucinogeni. Può darsi un consumo compulsivo della droga (tossicomania) che coinvolge tutta la vita della persona nella ricerca e nel consumo della sostanza con gravi rischi e conseguenze per la salute personale e per la società. Si osserva spesso un cambiamento nei circuiti cerebrali, che può persistere dopo la sospensione del consumo. Con questo link si può approfondire nel concettto di Tossicodipendenza.
Transfert (trasferimento): sono i sentimenti e le emozioni che prova il paziente verso il suo psicoterapeuta, che vengono interpretate in particolare dalla psicoanalisi. Può essere positivo se i sentimenti sono buoni (simpatia, riconoscenza, affetto) o negativo se lo psicoterapeuta è odiato. Controtransfert è il processo contrario: sentimenti dello psicoterapeuta verso il suo assistito.
Umore: disposizione dell’animo o atteggiamento interiore diffuso, persistente, senza oggetto né stimolo preciso e perciò poco cosciente. In base ad esso si valutano le qualità degli stati d’animo: triste, allegro, ottimista.
Unipolare: aggettivo che indica che l’umore è soltanto di una modalità; nella cosiddetta depressione unipolare è generalmente depresso. Il suo contrario è la malattia bipolare.
Unità di vita: coerenza nell’esistenza che porta ad agire sempre coerentemente con l’ideale che si è fatto proprio. È segno di maturità e fonte di gioia e tranquillità. Nella vita cristiana consiste nell’armonia tra la vita di pietà e la vita ordinaria, benché la stessa distinzione appena fatta sia superflua: la vita è una sola e tutto può diventare devozione filiale, amore di Dio. L’unita di vita evita la dispersione.
Vittimismo: tratto della personalità che porta all’autocommiserazione, alle lamentele e alle proteste. Quanti ne sono affetti vedono quello che accade loro con atteggiamento da martire.
Vocazione: da Vocatio o chiamata. Originariamente era una parola legata alla vita religiosa, come chiamata fatta da Dio per seguirlo da vicino in un certo cammino spirituale. Oggi, questo concetto si usa in psicologia, sociologia, pedagogia ed altre discipline per indicare le scelte che la persona fa sul suo futuro professionale, sociale, ecc.
Volontarismo: come tratto della personalità consiste nel porre l’impegno cosciente e l’affettività (sentimento ed emozioni) al di sopra della ragione e di altre forze motivazionali.
Vuoto esistenziale: malessere di chi non riesce a trovare un senso alla propria esistenza. Si scopre in molti pazienti con disturbi di personalità.